Ai tempi di Platone, la σωφροσύνη indica perlopiù il controllo dell'individuo su sé stesso, sulle proprie passioni, sui piaceri e i desideri. In questo senso, è affine al termine italiano “temperanza”. Un altro modo in cui si può tradurre σωφροσύνη è “saggezza”, che può essere intesa come la conoscenza di sé stessi.
Secondo Platone l'anima é intesa come principio simile al mondo delle idee, preesistente nel corpo e dunque immortale.
L'anima secondo Platone si suddivide in tre "parti" (oggi preferiremmo chiamarle "funzioni"): l'"irascibile", che contiene l'impulso ad agire; la "concupiscibile", che contiene l'appetito e il desiderio; e la "razionale", che deve fungere da guida alle altre.
Il mito del carro alato
Questo mito, che serve a spiegare la reminiscenza, è riconducibile all'immortalità dell'anima. Il mito del carro alato descrive la virtù platonica della temperanza (sophrosyne) che consiste nel dominio dell'anima razionale su quella concupiscente e irascibile.
L'amore
Platone fa una distinzione tra un mondo sensibile e un mondo intelligibile. Il primo è il mondo del divenire e del mutamento, da cui deriva l'opinione (dòxa), il secondo è il mondo delle idee, perfette e immutabili, dalle quali deriva la vera conoscenza (epistème).
Eros
Il Simposio è uno dei dialoghi dedicati all'amore nel quale Socrate parla di un Eros che è non dio bensì demone, figlio di Risorsa e Povertà: ha natura intermedia, desidera nella misura in cui è manchevole; di conseguenza Eros è anche filosofo, perchè non possiede la sapienza ma vi aspira.
Platone ammette che dall'unica virtù della conoscenza siano deducibili quattro virtù fondamentali: saggezza, valore o coraggio, prudenza (σωϕροσύνη), giustizia ; di qui ha origine la dottrina delle quattro virtù.
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