L'allegoria della caverna è il racconto della liberazione di un prigioniero, che ha sempre vissuto incatenato e che conosce solo le ombre degli oggetti reali. Il prigioniero liberato esce dalla caverna, e vede finalmente gli oggetti reali e il sole.
Il significato
Il filosofo che esce dalla caverna non aumenta le proprie conoscenze, bensì le rende più chiare, più vicine alla realtà. Se prima conosceva solo le ombre delle cose, piano piano impara a conoscere le cose reali, e poi le idee (che, secondo Platone, sono ciò che di più reale ci sia).
L'arte risulta controproducente nella formazione dei filosofi, in quanto rappresenta una dimensione di sogno, di immagini fallaci, di conoscenze fugaci e ingannevoli che possono confondere e distrarre tanto più quanto maggiore è il loro fascino.
L'arte è, nel loro concetto, imitazione della natura circostante agli uomini. In sede puramente filosofica Platone svalutò l'arte-mimesi in quanto imita le cose, gli oggetti, che a loro volta sono imitazioni dell'"idea" assoluta di ciascun gruppo di cose e di oggetti.
La supremazia della ragione viene sintetizzata nei seguenti punti:
1. L'arte é diseducativa
2. L'arte allontana dal vero
3. L'arte avvince l'animo dell'artista e attenua la sua capacità di giudizio.
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